Questa settimana sono tornata indietro nel tempo: al tempo del saggio di fine anno. Un tempo frenetico ed emozionante, perché il saggio non è mai stato "solo" danza per me, ma decisamente molto di più.

Ho sempre osservato un grande divario tra la percezione mia e quella altrui, riguardo il mio valore personale. Nella vita avevo imparato che solo con la fatica e il sudore si potevano ottenere risultati validi; così più una cosa mi risultava facile da fare, più perdeva valore ai miei occhi.

Non serve essere grandi artisti, per immergerci in noi stessi. Non serve essere grandi artisti per fare arte. Tutto di noi è arte e tutto quello che ci circonda può dare vita ad emozioni.

Trascorriamo ogni giorno, aspettando quello che verrà o rimpiangendo quello che è stato. Viviamo così senza una vera consapevolezza di quello che ci stiamo perdendo nel presente, che può sempre aspettare. Come se tutto rimanesse lì ad aspettare noi.

Non mi sono mai percepita bella. Bella davvero. Credevo che la bellezza fosse oggettiva, un bel corpo e un bel viso. Peculiarità che io non sentivo di avere "giuste", come il mondo sembrava dirmi che dovevano essere.

Questa è la storia di una giovane Gabriella che ha fatto del suo attitude, il proprio scudo contro una realtà tremendamente sessista e patriarcale. In cui solo l'uomo conta e conta di più. Una realtà che non è riuscita però a piegare la sua forza e il suo coraggio. Una presenza tremendamente e coraggiosamente ingombrante.

Non abbiamo mai finito davvero di imparare nella nostra vita, soprattutto non finiamo mai di conoscere davvero noi stessi. Non si finirà mai di costruire e ampliare la nostra identità, un po' come avviene con una casa. La nostra casa.

Non temete di sbagliare anche platealmente. Non temete di risultare goffi o impacciati. Non abbiate paura dei vostri meravigliosi limiti. Ma imparate a ridere di loro e di voi, imparate a farlo prima che lo possano fare gli altri.

Non possiamo sbagliare, non possiamo fallire. Perché tutto ci renderà più vicini al nostro vero sé. A quello che desideriamo essere e diventare. Da ogni avventura provata e sperimentata, da quello che ci sembra una vittoria o una sconfitta, da tutto possiamo imparare. Da tutto, porteremo via qualcosa con noi.

Non si può piacere a tutti. E per fortuna, mi viene da dire. Non si possono condividere gli stessi valori con tutte le persone che incrociamo nella vita di ogni giorno. È utopico. Però si può sempre scegliere le persone che meritano il nostro cuore.

Credevo che fosse un dato di fatto, trovare il mio principe e vivere felici e contenti. Non ero pronta alle delusioni, agli uomini sbagliati, alle storie sbagliate… . Come si fa ad essere pronti a tutto questo?

I parenti ti capitano. La famiglia, quella vera, si sceglie ogni giorno; accettandosi nel pieno dei propri dolori e colori.

I voti, per alcuni, hanno insegnato a  identificare il proprio valore con i risultati ottenuti.

Una trappola da cui è possibile imparare ad uscire.

Cosa ha di speciale il caffè di Agnese, mi chiederete?

Il suo magico ingrediente speciale.

Ti capita mai di temere di non potercela fare? Quel pensiero insidioso di impotenza che paralizza la mente e il cuore? A me spesso. È in quei momenti, tuttavia, che mi ricordo di queste parole e di questa vicenda.