Non si può piacere a tutti

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BUON ASCOLTO!

 

Il blog di oggi lo sento nascere impetuoso dal profondo. In questa avventura appena iniziata, il debutto sui social era il naturale susseguirsi delle cose.

Un passo che mi ha fatto tremare nel profondo, tormentandomi la notte e risvegliando paure viscerali e adolescenziali. Paure che arrivano da quegli anni in cui il parere altrui è il nostro metro di giudizio per tutto e che l'omologazione, ne fa da padrone. Un mondo in cui, la diversità, è vista più come una colpa che come un pregio; qualcosa su cui nasce, spesso e volentieri, lo scherno altrui. Tutti ci siamo passati. Magari quel tempo, non si è mai proprio concluso, per alcuni di noi. Magari siamo ancora intrappolati nell'intricata rete della paura del giudizio altrui, ancora di più delle persone che ci circondano. Rilegati in ruoli, che non sentiamo nostri, ma ci fanno sentire al sicuro. Al sicuro dal quel parere, a volte maligno, che ci sembra incollarsi addosso come una colpa infangante e che finisce di farci credere di essere sbagliati. Ma sbagliati per chi?

 
 
Paura del giudizio altrui
 
 

Me lo sono trovata a chiedere, quando le emozioni negative hanno preso il sopravvento, con i primi commenti non positivi. Persone che conosco da una vita e che, un po' per errore un po' per distrazione, hanno palesato la loro reale opinione. Quella paura infima, del giudizio altrui, bussava forte alla mia porta interiore e cercava di avere il controllo di me e del mio pensiero. Mamma mi guardava con gli occhi dolci che, solo una mamma che ti vuole bene riesce a fare, una mamma che fatica a concepire il tuo progetto magari; ma che si alza in piedi per tifare a gran voce per te. Per i tuoi desideri e aspirazioni. Per te che ci stai provando a trovare una tua via, come lei un tempo avrebbe voluto fare e che non ha potuto realizzare. E allora sogna per te e con te, fornendoti la sua spalla come sostegno e come riparo, da quelle critiche che vengono lanciate come dardi infuocati.

"Non si può piacere a tutti, Lisa. È giusto che ognuno abbia una propria opinione sulle cose, anche se non è piacevole per te. Rispetta le loro idee come vorresti rispettassero le tue. Concentrati, invece, su quelle persone che meritano la tua attenzione e guarda dritto verso la tua meta!".

Mamma, come sempre, aveva ragione e me lo ricordava con la dolcezza e la saggezza che la contraddistingue. Ho ricacciato indietro le lacrime che sentivo far capolino ai miei occhi. Mi sono concessa qualche bel respiro profondo e dal profondo per cacciare, metaforicamente, quella paura giudicante. Per cacciare i pensieri negativi dalla mia testa e dal mio cuore. E tornare a respirare e sorridere con serenità. Le mie amiche, poi, sono campionesse nel farlo. Sanno farmi ridere di gusto. Di quelle risate profonde, che vengono dal cuore, e riescono a colmare quei vuoti interiori che si possono creare nei momenti negativi e che rischiano di risucchiarci, in una spirale di autocommiserazione e frustrazione.

Non si può piacere a tutti. E per fortuna, mi viene da dire. Non si possono condividere gli stessi valori con tutte le persone che incrociamo nella vita di ogni giorno. È utopico. Però si può sempre scegliere le persone che meritano il nostro cuore. Persone allineate con noi e con i nostri valori interiori. Legate da un qualcosa che è più forte di un legame di rispetto. Sono legami d'amicizia e amore autentico. Genuino. Come la parte che, solo con loro, ci sentiamo di aprire e mostrare. Quella parte che è il nostro vero essere. Che sentiamo risplendere e tornare a respirare, in quei momenti. Per poi, a volte, reprimerlo forzatamente nella vita di tutti i giorni, nel lavoro e nei rapporti con la società. Ma se abbiamo la fortuna di avere questo tipo di legami, in cui sentirci liberi di esprimere la nostra vera natura, beh! Coltiviamoli. Con amore e dedizione, ogni giorno, ogni ora. Perché è da lì che può partire la rivoluzione interiore, se ne sentiremo la necessità. Quella rivoluzione che possa condurci ad alimentare quel fuoco interiore di verità e far esplodere il nostro essere reale e autentico. Quello che desidereremmo mostrare agli altri e a noi stessi, ma che purtroppo abbiamo paura di palesare o che magari non sappiamo come palesare.

Per questo studio e ho studiato tanto negli ultimi anni, anni in cui ho messo in discussione tutto il mio mondo conosciuto e costruito con tanta dedizione. Perché sentivo che quel fuoco interiore mi stava consumando dentro, quando poteva incendiare fuori. Quando poteva illuminare quel mio percorso che si stava sfumando sotto i miei piedi e in cui, io, rischiavo di perdermi e non trovarmi mai più. La paura di quello che rischiavo di perdere, è stata più forte della paura del giudizio altrui. E credo che, questa, sia stata la mia vera fortuna. La fortuna di aver alzato lo sguardo dalla mandria che mi spingeva in quella direzione designata, dal buon senso comune, e che mi abbia fatto tornare indietro. Spingendo e contrastando quella forza brutale che voleva ricacciarmi verso quella via, pensata e designata per tutti, per trovare invece la mia strada. Una strada, non comune non capibile magari, fortemente giudicata e forse invidiata. Ma una strada mia e di nessun altro. Una strada che fa riaffiorare un sorriso autentico sul mio volto, ogni giorno. Una strada che mi emoziona e mi entusiasma. Ma soprattutto una strada in cui io possa camminare fiera e felice, perché libera di mostrare, finalmente, chi sono davvero.

Non abbiate paura di provare, non abbiate paura di sbagliare. La vita richiede questo: sbagliare sempre, sbagliare meglio. Nulla è definitivo, in questo nostro cammino di vita, solo l’ineluttabilità della morte lo è. Non definitevi in un unico percorso, non fatevi fermare da quello che potrebbe pensare o dire la gente. Continuate a cercare la vostra strada, anche quando non sapete quale sia quella più giusta per voi. Cercate solo quella che vi possa rendere davvero e pienamente felici. Quella che più si allinei con voi e che gridi al mondo il vostro vero essere. Una strada ricca di avventure, unica e inimitabile, come unici e inimitabili siete voi.

 

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