Tutto quello che cerchi è già dentro di te
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BUON ASCOLTO!
Siamo nel cuore di Dicembre, un periodo gioioso e carico di buoni propositi. Il tempo per me per riflettere su quest'anno che sta giungendo al termine. Esattamente un anno fa, infatti, terminavo il mio lavoro in Pronto Soccorso e mi accingevo a raccogliere gli ultimi pezzi della mia vita ad Arco. Avevo riempito la macchina con tutte le mie cose e una volta chiuso il portellone del baule, mi preparavo a riiniziare tutto da capo nel mio paese di origine. Davanti a me nulla era chiaro, ma nel cuore sentivo molta più serenità rispetto quegli ultimi mesi di stress e nervosismo. Ed è a questa consapevolezza che mi sono aggrappata salda e fiduciosa per intraprendere una nuova strada.
Tutto era cominciato proprio in questo periodo dell'anno: avevo lasciato che fosse la calda atmosfera del Natale ad accogliermi, coccolarmi e ricaricarmi. Nel corpo portavo ancora le cicatrici del burnout lavorativo e sentivo le pile della mia anima scariche. Mi sono lasciata avvolgere dall'amore della mia famiglia e dei miei amici e piano piano ho iniziato a guardare avanti: all'anno nuovo e ai miei nuovi obiettivi. Mi ricordo ancora il primo giorno del 2023. Il corpo mi ha svegliato spontaneamente alle 6 del mattino, quasi sapesse quanto importante fosse per me partire col piede giusto. Nella quiete del quartiere ancora addormentato, mi aggiravo per la casa con un senso di pace e ottimismo nel cuore. Un nuovo anno stava iniziando, tutto per me poteva ancora essere scritto. Ho approfittato di quelle prime ore del mattino per definire cosa avrei voluto ottenere da quell'anno, ogni progetto e sogno nel cassetto. Un anno di tempo per sperimentare quel desiderio che sentivo bruciarmi nell'anima.
Mi ricordo ancora tutte le emozioni vissute: passavo da picchi di entusiasmo a momenti di terrore e sconforto. Intraprendere qualcosa di nuovo non è mai facile perché non solo richiede di imparare nuove capacità, la mia parte preferita, ma soprattutto contempla la possibilità di sbagliare. Ancora e ancora. Proprio per questo inizialmente non ho fatto parola con nessuno di tutti i miei progetti. Se dovevo sbagliare, preferivo farlo senza le aspettative degli altri che mi pesavano addosso. Per di più sapevo che era difficile capire l'entità del progetto senza qualcosa di concreto in mano e non mi andava di sprecare energie a spiegare ciò che io stessa stavo scoprendo, passo dopo passo. Così ho lavorato senza sosta per mesi, prima di condividere qualcosa con le persone a me care. In quei mesi ho scoperto una determinazione e forza sorprendente. Un fuoco coraggioso e audace che ardeva nel profondo e mi accendeva di vita. E ho ripensato a tutto questo proprio questa settimana.
Questa settimana, infatti, è l'ultima del mio percorso di 5 settimane "Ricomincio da me". Cinque settimane di contenuti ed esercizi sulla crescita personale, per riscoprire se stessi. Per scoprire quanta forza ci sia in noi, anche e soprattutto nel dolore. In quei momenti in cui tutto sembra perduto, ma non lo è. Ebbene, come chiusura del percorso ho pensato ad una promessa finale. Una promessa che racchiudesse i concetti chiave del percorso che ogni studente ha seguito; un vademecum personale per ricordarsi giornalmente perché è importante amarsi e rispettarsi. Amo ogni punto del decalogo, ma il settimo mi si è inciso dentro particolarmente. È la promessa ad impegnarsi per il proprio benessere personale. La promessa a non cercare forzatamente sostegno in nessuno al di fuori di sé. Perché è proprio in noi che risiede tutto quello che cerchiamo disperatamente negli altri. Un concetto che mi risuona dentro violentemente.
Sì perché dentro di me, in qualche angolo del mio cuore, per molto tempo è vissuta la speranza di essere "salvata, accudita e protetta". Il desiderio infantile di una bambina a cui è stato strappato il padre troppo presto. Un'idea che si è fatta strada nella mia anima e che mi poneva nelle condizioni di attendere quel cavaliere che, un giorno, avrebbe sistemato le cose. Quel deus ex machina che mi avrebbe aiutato a realizzare i miei sogni e desideri, e che mi avrebbe donato la vera felicità. Una storia alla Disney del 20esimo secolo, in cui la principessa viene salvata del principe di turno. Perché quello era il ruolo che mio padre aveva sempre ricoperto nella mia vita, fino alla sua prematura scomparsa. Si cerca sempre ciò che ci è famigliare e che sentiamo ci manca. E a me, mio padre, manca ancora tantissimo.
Eppure, proprio in questo lungo anno di progetti ambiziosi e tentativi impacciati, ho dimostrato a me stessa quante risorse vivano dentro di me. Quanta strada possa percorrere anche da sola, con la sola forza delle mie gambe e il coraggio del mio cuore. E sebbene mio padre non sia qui e nessun cavaliere mi abbia aperto la via al mio sogno, ce l'ho fatta. Ho realizzato gli obiettivi che mi era imposta in quella fredda mattina di Gennaio, senza mai mollare. E questo è il risultato più grande di tutti per me: la dimostrazione che tutto parte da noi. Perché dentro di noi possediamo già tutto.
E questo è valido per ognuno di noi, perché ognuno di noi possiede una grandissima forza interiore, è che molto spesso temiamo il lavoro che richiede andarla a scoprire. Per questo ricerchiamo chi ce la possa dare dall'esterno. Chi ci possa fornire quell'amore, coraggio e forza che sentiamo di non trovare dentro di noi. Ovvio, è più facile. Ma anche più pericoloso. Perché dando agli altri la chiave della nostra felicità, ci troviamo nella condizione di essere alla loro mercé. Senza di loro infatti non potremo mai essere felici, completi o salvi. Ecco perché accettiamo qualunque cosa pur di non perdere questi nostri "salvatori", ecco perché quando poi accade di perderli sentiamo di aver perso tutto. Perché siamo stati noi a proclamarli il nostro tutto.
Non si dovrebbe desiderare di essere un tale impegno per qualcuno. Non si dovrebbe dare agli altri la responsabilità della nostra felicità e benessere. Perché è una responsabilità solo nostra. Solo così infatti possiamo essere liberi davvero, perché troveremo in noi la chiave di tutto. La chiave dell'amore, del coraggio e della forza di lavorare alla nostra felicità, ai nostri desideri e obiettivi. Solo così la nostra prospettiva può cambiare e maturare, aderendo alla persona adulta che dovremmo desiderare di essere. In questo modo potremmo diventare davvero partner consapevoli e non persone da salvare.