Tutto diventa bello se curato
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BUON ASCOLTO!
La casa di nonno non mi ha mai colpita, una vecchia casa di campagna piena di cose da riordinare e sistemare, ben lontana dalle stanze accoglienti in cui mamma mi ha da sempre abituato a vivere. Stanze piene di colori, profumi e luce. Stanze accoglienti. La casa del nonno, soprattutto ora che è inverno, è fredda come le luci che si accendono fioche nei vecchi lampadari. Muri scuri e mobili in legno imponenti soffocano l'ambiente e lo appesantiscono. Per questo faticavo a credere a mamma quando mi diceva "Non vedi il potenziale Lisa! Se ci vivessi io, vedresti come cambierebbe aspetto. In realtà basterebbe davvero poco". Mamma mi guardava sicura e fiduciosa. Come fai a cambiare la faccia di una casa con poco? Ebbene quell'occasione è arrivata il giorno del mio compleanno.
Era da qualche tempo che desideravo invitare le mie amiche per festeggiare il mio compleanno tutte assieme, per farlo mi serviva una casa grande, con un grande soggiorno e una grande tavola. L'unica casa che corrispondeva a questa descrizione era proprio la casa di nonno. Quella casa austera e antiquata, fredda e disordinata. Quella casa di campagna di cui io non riuscivo a vedere il potenziale, secondo mia mamma. Sarei riuscita a renderla un luogo accogliente come lei credeva possibile? Se volevo festeggiare il mio compleanno come mi ero ripromessa, non c'erano altre soluzioni. Così colsi la sfida, ho chiamato lo zio per prenotare la casa e ho ideato il mio piano di pulizia e abbellimento.
Dopo aver perlustrato il piano terra e capito gli interventi da fare, mi sono armata di secchi, mocci, prodotti di pulizia, guanti e tanta bella musica. La festa poteva iniziare! Ho cominciato sistemando e riordinando anni di cose accumulate nel corridoio principale. Vestiti, attrezzi vari, giochi e vecchi quadri. Una volta sistemato tutto in una stanza adatta, ho iniziato la pulizia vera e propria. Zio mi guardava divertito: "Hai deciso di darci dentro! A me viene solo da pensare a quante cose mi hai trovato da buttare via". Con i vestiti impolverati gli ho sorriso: "Qualcuno doveva pur farlo e ho deciso di prendere io il comando! Quindi ora fuori e fino alla fine della mia festa, la casa è off limits! Avvisa i tuoi amici". Zio si allontana ridendo, lo sa che non può controbattere alle mie imposizioni e dentro di sé la cosa lo fa divertire parecchio.
Quel giorno le ore passano, senza quasi rendermene conto. Mi piace vedere come con un colpo di spugna, quella casa vecchia e austera, sembra prendere nuova vita. Ogni gesto diventa per me terapeutico: con le mani impegnate in quei gesti metodici, la mente si libera e si rilassa. Dentro di me sento la voce boriosa di mia madre che mi rimbecca, per lei ogni occasione è buona per riordinare e pulire casa. Per lei la risposta a quasi tutto è pulire. Sei annoiato? Pulisci. Sei triste? Pulisci. Sei preoccupato? Pulisci. Sei felice? Pulisci cantando. E mi tocca darle ragione, per quanto stancante, la cura di quella casa mi rende orgogliosa e mi diverte. Mentre passo lo strofinaccio penso a come potrei cambiare la disposizione dei mobili più piccoli, personalizzandola a mio gusto. Recupero un vecchio comodino, un'alzatina con una lampada rossa e un portaombrelli da un angolo della casa e, come per magia, do nuova vita a quell'ingresso cupo donandogli luce e carattere. Poi passo al bagno: una volta lavato e riordinato, prendo gli asciugamani ricamati di mamma che con i loro toni blu e bianchi ben si intonano alle piastrelle azzurre tutt'intorno. Recupero e spolvero un vecchio cesto in vimini dalla stanza accanto, ci posiziono un vecchio pezzo di lino bianco candido, trovato nel vecchio armadio di nonno e sopra ci adagio i rotoli di carta igienica, porto da casa una lampada bianca per dare una luce più calda all'ambiente e un diffusore di essenze profumate. In men che non si dica il bagno, grazie anche alla stufetta, diventa un angolo che trasmette pace e serenità. Sono fiera di quanto fatto, ora però toccava al punto clou della casa: il soggiorno!
L'idea del compleanno era di trascorrere qualche ora assieme alle mie amiche bevendo thè e tisane come delle vere ragazze di quasi 30 anni; circondate da dolci alle mele, crepes, marmellate e cioccolata. Così dopo aver pulito e riordinato la stanza, ho iniziato ad apparecchiare la tavola, ispirandomi alla tavola del Cappellaio Matto nella storia di Alice nel paese delle meraviglie. Una volta aperte le tavole nella loro massima estensione, inizio a stendere le due tovaglie: una bianca tutta ricamata regalo di un'amica di mamma e l'altra con delle grandi peonie rosa che andavano a smorzare i colori scuri delle pareti. Dalle antine dell'imponente struttura in legno di nonno, recupero tutte le teiera in ceramica e il vecchio servizio da the. Mi piace decorare la tavola con un mix di cose nuove e antiche, che raccontino la storia della mia famiglia. Anche nonna decide di presenziare l'ultimo giorno di preparativi della festa, è curiosa di vedere cosa sono riuscita a recuperare da quella casa ormai chiusa. La trovo ad accarezzare distrattamente le sue belle teiere, quelle famose teiere del "servizio buono". "Da quanti anni che non le vedo!" la sorprendo a dire, mentre finisco di apparecchiare ogni seduta. La vedo perdersi in quelle ceramiche a ricordare tempi ormai passati. Mamma, nel mentre, recupera dei giacinti freschi e insieme ricreiamo una composizione floreale in una delle tante teiere, quella più grande e capiente. Mamma mi sorride soddisfatta, la tavola è venuta proprio bene! Ora mancavano solo le amiche.
A festa conclusa mi trovo con mamma a riordinare la sala, ci accompagna la musica di sottofondo e il calore della vecchia stufa economica. "È stata una bella festa, alla fine tutte si sono trovate bene e a loro agio! L'atmosfera era molto accogliente. Ho ricevuto tanti complimenti su quelle stanze che io per prima non credevo potessero diventare così ospitali." Mamma mi guarda sorridendo: "Che ti avevo detto? Anche una casa all'apparenza vecchia può diventare un luogo bello e accogliente, se si sa metterla bene. Basta poco, anche solo una bella rinfrescata". Aiuto mamma ad asciugare le ultime stoviglie per poi riporre quelle belle ceramiche al loro posto. In quel momento rifletto che come sempre, mamma ha ragione: alcune volte basta veramente poco per apprezzare il bello delle cose, anche quelle che ci sembrano vecchie e senza speranza, come una casa di campagna ormai chiusa. Basta saper guardare oltre, anche solo al di là della polvere e del disordine, imparando a prendersi cura delle cose; perché alla fine tutto diventa più bello se curato e preservato.